giovedì 4 febbraio 2021

Vacci-No

Cosa ha fatto cadere il governo Conte? Sì, certo Renzi con il suo 2% e le manovre lobbistiche, le difficoltà sul Recovery Plan che sarebbe stato approvato comunque...Ma il vero punto è un altro: Conte non è riuscito (e non sarebbe comunque più riuscito) ad ottenere il necessario fabbisogno di vaccini per la campagna vaccinale e tutto ciò alla faccia del piano vaccinale preparato o non preparato. La verità tutta in questo link . Puoi preparare un piano vaccinale, ma se non hai vaccini a disposizione, resta carta straccia. E' un po' come le aziende che preparano i piani incentivi, in cui promettono 5mila, 10mila euro di variabile e finiscono con il pagarne 500....La sensazione, come si dice a Roma è che "ci stanno a "cazza'". L'Italia è stato uno dei paesi più attivi nella campagna vaccinale, ma si è affidato alle società che hanno optato maggiormente per forniture a Usa, Israele e Gran Bretagna, ovvero tutta la cerchia filo-americana, lasciando in braghe di tela l'Europa. Chissà quali strali avrebbe ricevuto Conte se si fosse affidato al vaccino russo o a quello cinese. Di certo, chi lo ha fatto, in Europa, come l'Ungheria e la Repubblica Ceca e all'estero come gli Emirati e la Serbia extra-EU, ha anticipato di molto i tempi.
I dati sono a disposizione di tutti e purtroppo l'Italia invece di fare fronte comune ha preferito andare in ordine sparso, con regioni e parti politiche buone solo a criticare.
Altra riflessione: l'America Latina, completamente bistrattata dal governo Trump e dagli Usa è a livelli bassissimi, tanto più che molti paesi sono in pieno contenzioso con l'FMI, senza considerare i golpe serpeggianti da parte dell'ultima amministrazione americana. Gli unici al momento che hanno iniziato una campagna vaccinale degna di questo nome sono Argentina, Cile e Messico e non un caso che i primi, che hanno scelto il vaccino russo, hanno una copertura maggiore rispetto alla popolazione a differenza di altri paesi. Chissà se adesso San Draghi da Goldman Sachs, amico della Yellen e di Obama e Biden, sbloccherà qualcosa sui vaccini americani. Se dovesse accadere, si dovrebbe essere tristi, perché significherebbe che la vita e la morte è nelle mani di qualche lobbista, oppure contenti, perché in fondo adesso, i lobbisti sono dalla nostra parte...Decidete voi.

mercoledì 3 febbraio 2021

Commissariati

A cosa serve fare tanti bei discorsi di inizio anno sull' "Italia" che ce la farà" o sugli "Italiani che ce la faranno" se poi il messaggio più vero del Capo dello Stato è che "Non si può". Non si può mantenere un governo politico, non si può superare la crisi senza l'ennesimo commissario, non si può andare alle elezioni...L'Italia non può fare niente, è un paese che al primo accenno di crisi è economicamente, socialmente, politicamente e produttivamente impotente. Possiamo puntare solo sulla ripresa degli stuzzichini....Perché per tutto il resto ci vuole un commissario, un ragioniere che fa i conti che fanno stare zitti tutti e perché basta un guitto con il 2% per mettere sotto scacco tutti, anche il Capo dello Stato, il vero sconfitto di questa sin troppo lunga crisi. Vedo maree di consensi per Draghi come sintomo che l'italiano medio vuole sempre che la colpa o la responsabilità sia di altri, che non ha palle per prendere decisioni veloci e rischiose. E non inventiamoci scuse sui morti, sull'emergenza sanitaria, sulla campagna vaccinale che non funziona e sui soldi che non arrivano, perché o crediamo che Draghi sia Dio in terra (domani gli faremo un po' di domande) oppure è bene pensare che a nulla siano interessate queste cose in questi giorni, altrimenti questo giochino al massacro non sarebbe neppure avvenuto...Buona giornata, italiani. Siete impotenti, ma siate felici comunque. E' finita la guerra. Hanno firmato l'armistizio, è arrivato Badoglio


sabato 19 novembre 2016

Dentro de la Reforma: las razones del NO/1

Siguiemos en nuestro viaje dentro de la reforma con la opinión de un otro de los mayores constitucionalistas del país, el profesor Alessandro Torre constitucionalista de la Universidad de Bari.

http://blogs.perfil.com/italiano/2016/11/19/dentro-de-la-reforma-las-razones-del-no1/

giovedì 19 maggio 2016

Il rompicoglioni ed il pianto degli ipocriti



C’è una sola verità non a caso radicale è che i rompicoglioni danno fastidio e le lacrime rituali di tutto il mondo politico, per quanto di coccodrillo sono vere solo perché quella razza di gente prende schiaffi in faccia per battaglie che nessuno vuole combattere ma di cui tutti si prendono meriti e conseguenze.

La nebbia sul radicalismo italiano e forse mondiale è oggi più che mai fitta e non è solo fatalità che Marco Pannella scompaia nel momento culminante dell’abdicazione dei diritti civili di fronte al cinismo dell’economia e della real-politik dove ci si accontenta di brutte leggi come quella sulle unioni civili, ha rinunciato definitivamente alla certezza ed alla dignità della pena ed un premier invita a non votare per un referendum.

Certe persone non hanno gioco in politica perché chi voterebbe per i promotori di leggi che spaccano il matrimonio, legittimano il suicidio assistito e l’omicidio di bambini non ancora nati, promuovono amnistie che tirano fuori dalle carceri i “delinquenti”, attaccano Chiesa, Parlamento ed altri poteri forti? Gente dal bacino elettorale nullo e che obbligano a dilemmi morali da cui la gran parte delle gente vuole fuggire.

L’epopea dei radicali è finita perché il radicale vive in un mondo dove le persone credono di avere tutti e quindi non hanno motivo di chiedere qualcos’altro, soprattutto se gli viene dato a piccoli dosi ed edulcorato e dove i diritti sono tranquillamente barattabili con qualche soldo in più e la richiesta di populismo anti-immigrazione a basso costo e con grandi appelli sul web.


Godetevi questo momento, voi che avete fatto la processione di benedizione per salutare l’ultimo rompicoglioni, per avere il suo perdono e l’impressione di amicizia con un monumento con cui non avete condiviso niente, perché non esistono eredi, né in Grillo, né nei leghisti, non esistono vaffanculo critici ma solo comici, non esiste gente che spacca ed aggrega, che diverte ma quando parla lo fa tremendamente sul serio, che non scende a patti…Che si chiama Giacinto Marco. 

martedì 10 maggio 2016

La Costituzione degli altri e quella di Renzi e Boschi




Qual è la differenza fra Casa Pound, Morosini e la Ministra Boschi? Obiettivamente tanta, ma di fronte alla Costituzione in realtà nessuna, perché tutti sono uguali davanti alla Costituzione e perché la Costituzione è loro e sono a quel testo che i cittadini sono chiamati a dire Si o No e non ad un leader, ad un profetico vento di cambiamento o di svolta a tutti i costi.

Eppure la Ministra Boschi più uguale di tutti ha detto che il potenziale 50% che potrebbe votare per il No vota come Casa Pound, con questo disprezzando quella stessa Costituzione che permette a quella associazione di esistere, di esprimere il proprio pensiero e di essere scelta o meno da una base di rappresentanza senza liste bloccate o filtraggi elettorali, ma al tempo stesso associando chi vota No al gruppo di “voi siete gli altri, i peggiori a tutti i costi”.

Eppure in questi giorni si è discusso se un magistrato possa o meno esprimere un’opinione da cittadino, da giurista solo perché appartenente ad un organo istituzionale quando in realtà è proprio della sussistenza, della modalità di composizione e della riforma di organi istituzionali di cui si sta parlando e non del destino di un governo fra tanti a cui pure la Boschi potrà succedere ma che non è la carta dei nostri diritti e del nostro orgoglio rappresentativo.

C’è una supponenza culturale nel duo Renzi-Boschi e nel loro gruppo ristretto che ormai li sta sempre più autoconvincendo di essere gli unici interpreti del popolo, gli unici capaci di spiegare il cambiamento solo perché dall’altra parte c’è un gruppo neofascista o un vecchio premier altrettanto compromesso o i magistrati scomodi perché appartenenti a determinate correnti e che rende la Costituzione di Renzi e Boschi diversa da quella degli altri: la loro, la migliore.  


Ma è proprio questa l’ignoranza di Renzi e di Boschi, il non voler capire che la trasformazione di un apparato istituzionale deve essere “sentito” dal popolo, non solo con battute populiste riferite al minor numero di senatori, ai minori costi, alla stabilità dei governi con leggi più veloci. Il problema è dare al popolo una Costituzione che sia eseguita e rispettata per la qualità e non per la quantità, non perché costa meno, ma perché costa il giusto se i deputati ed i senatori non mangiano brioches e cappuccino e molto altro a sbafo, anche se sono mille o cinquecento.