lunedì 14 marzo 2016

I giganti e le "carine"

E così anche la Germania conobbe il grande trucco dell’oltranzismo patriottico che Angela Merkel a quanto pare non rappresenta più dopo essersi discostata dal mito “Deutschland Uber Alles” che è poi la trasposizione tedesca dell’”Allons Enfant” francese e dei “Fratelli d’Italia” del belpaese che qui è proprio un partito.
La ricetta è sempre la stessa: sbatti in prima pagina un leader forte, meglio se donna e piacente, con il leit-motiv trito e ritrito patria, sicurezza e famiglia, il limite agli immigrati, la guerra ormai noiosissima all’Euro ed all’Europa e dopo Marine Le Pen, Nicola Sturgeon, Beata Szydlo ecco Frauke Petry, che presto vedrete su tanti giornali e siti come il volto nuovo della Germania, l’alternativa alla Merkel, la nuova giovane stella politica.
Dietro tutto ciò, come sempre e come dappertutto grandi interessi che sfruttano il malcontento, l’ignoranza e la xenofobia, un mix micidiale che adattato alla Germania dove le persone pur di scavalcare un muro fino a soli 35 anni fa si facevano sparare e dove ci si vanta della nazionale integrata da africani, turchi ed iraniani naturalizzati, è alquanto ipocrita ed inutile.

Il vero pericolo è che qualcuno abbia la tentazione ora di dare la spallata finale alla Merkel per pur senso di rivincita europea contro la Germania, gettando il paese più importante d’Europa e quindi l’Europa stessa sotto il giogo di pensierini hitleriani, perché state attenti, i sorrisi di Le Pen e Frau Petry sono solo uno specchietto per le allodole e dietro di loro ci sono giganti con i manganelli facili.

Nebbia

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