sabato 7 maggio 2016

Il confine è salvo




Si dice che Radetzky durante le rivolte italiane del 1848 disse che era inutile tentare di riguadagnare la fedeltà degli italiani con la diplomazia e che esisteva un solo modo di conservare i territori ovvero la spada in pugno…Adesso vedendo dall’altra parte Renzi ed Alfano, Francesco Giuseppe e lo stesso Maresciallo la penserebbero diversamente, perché l'armistizio è costato meno. 

Al di là delle chiacchiere sulla posizione dell’Austria fuori dalla storia concordata da Renzi e Merkel solo per i giornali e le tv, il governo austriaco peraltro debole e schiavizzato da Strache ha ottenuto ciò che voleva, ovvero i controlli congiunti sui treni da parte di forze dell’ordine dei due paesi, verifiche più mirate sulla frontiera del Brennero ed il piano Renzi che in sostanza è quello di Salvini “aiutiamoli a casa loro”.

E allora? Cosa ha vinto Alfano in questa trattativa in perdita? E di cosa ci si vanta se il ministro degli Interni austriaco Sobotka pur negando la costruzione di un muro (e ci mancherebbe altro!), nel congresso del Svp ovvero l’analogo alto-atesino del partito di Renzi può dire “nessun muro e nessuna chiusura, se l’Italia fa i compiti” ed affermando che se la Germania controlla possiamo farlo anche noi (già proprio quella Merkel che fiancheggiava Renzi), frasi in linea con la “radetzkiana” memoria.

Il risultato di questo ennesimo compromesso in perdita della compagnia di Renzi, ormai non più un governo, è la provocazione di scontri evitabilissimi al Brennero tra polizia e soliti antagonisti, la totale debolezza italiana sul tema dell’immigrazione tanto da ritornare al solito problema dei “compiti italiani” e perfino il rafforzamento del candidato più oltranzista in Austria, quell’Hofer che delle debolezze e delle rinunce italiane gode grassamente.


In questa ipocrisia assordante c’è una sola persona, il governatore trentino Ugo Rossi, che già a febbraio aveva tuonato contro questo affronto austriaco e che invece di far valere il peso dell’autonomia e del legame storico della propria regione sul piano culturale e linguistico con l’Austria ha ribadito, con un megafono e davanti al Brennero innevato, il no a reticolati e posizioni oltranziste e chiamato alla responsabilità gli stati nazionali, il nostro compreso…Lui c’era, Renzi non lo abbiamo visto. 

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