Di fronte allo “sporcheggio” generale in Vaticano messo in
scena da loschi figuri, andavano semplicemente messe in atto due azioni
immediate: il blocco dell’uscita dei libri di Fittipaldi e Nuzzi che nulla
hanno a che vedere con il diritto di cronaca ed una seria opera di difesa
personale del Papa.
I due libri che usciranno a breve, descrivendo in versione
romanzata il Vaticano noir, i palazzi sacri del potere come già abbiamo visto
fare in film come Il Padrino III o il Codice da Vinci (ma almeno lì c’era l’ammissione
della finzione), dovevano essere bloccati perché frutto di informazioni che
sono oggetto di indagine e risultato di un reato e non possono che mettere
ancora più in pericolo non solo l’immagine di alcune persone ma perfino la loro
incolumità.
L’idea che uccellini, corvi e corvacci siano a piede libero,
ancora in possibilità di scrivere su facebook e twitter e postare le proprie
foto di vicinanza papale arrampicandosi sugli specchi o affidandosi all’avvocato
di grido è già di per sé scandalosa, ma lo è ancora di più che dei testi
alquanto rischiosi otterranno un boom di pubblicità e di diffusione, giocando
perfino sulla guerra del Papa povero contro la Curia cattiva e mettendo a
rischio il primo, fortificando la seconda.
E qui siamo al secondo punto: chi difende il Papa? Francesco
che va avanti determinato non potrà contare solo sulla folla di buoni
cattolici, su tanti nuovi vescovi e sacerdoti di battaglia sparsi per il mondo
che tifano per lui. Il Papa è essenzialmente solo: oggetto di spionaggio, di
chiacchiera, mal visto dalla Chiesa ortodossa e dagli apparati economici, fisicamente
anziano in un mondo di giovani e rapaci laici, burocrati ed alti prelati. E da
cristiano si può pregare ma è ora che qualcuno difenda sul serio un uomo che
sta semplicemente cercando di cambiare il mondo, anche da Nuzzi e Fittipaldi.
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