mercoledì 11 novembre 2015

Suicidio a cinque stelle

Perché milanesi e torinesi dovrebbero votare Bedori ed Appendino? E perché a questo punto il Movimento Cinque Stelle non candida il sottoscritto per le elezioni a Roma? (anche se a Milano o casa mia sarei più comodo). Ma la domanda fondamentale è: a cosa serve in Italia il Movimento Cinque Stelle?

Essendo abbastanza facile rispondere alle prime domande, cerchiamo di rispondere quantomeno all’ultima, ovvero “a niente” e non perché come dice Renzi sono pericolosi, eversivi, conservatori, disfattisti, anzi per il motivo contrario: sono assolutamente abulici, minoritari ed insignificanti ed il 25% del 60% che andrà a votare rappresenta proprio la noia mortale degli italiani che vogliono almeno fare un dispetto ai tradizionali centrodestra e centrosinistra.

Neppure Scientology avrebbe progettato la scelta del candidato in teatri minimi con la partecipazione di poche centinaia di persone, senza alcun dibattito e per giunta senza alcun uomo o donna di carisma (in questo Podemos che ha vinto a Madrid e Barcellona ha purtroppo molto molto da insegnare) con un vero spirito di rottura, ma la scelta banale dell’”uomo qualunque e volenteroso” che suscita in tutti l’idea che in fondo allora il sindaco possono farlo proprio tutti.

E’ chiaro che il Movimento Cinque Stelle non vuole vincere, né vuole partecipare, ma solo essere un semplice movimento futurista che vive delle ideologie personalistiche e certe volte incoerenti dei loro leader, che annulla ogni possibile tentativo di emergere di nuovi talenti, pur esistenti, con il pretesto ed il paradosso che il Movimento deve fare politica senza fare politica (e soprattutto non offuscare il capo) e quindi si riduce ad un settarismo populista ed al tempo stesso elitario.


In queste condizioni, mentre i Cinque Stelle giocano al guru ed agli adepti come nel film Un Sacco Bello di Verdone, le strade di Roma, Napoli, Torino e molte altre città sono chiaramente aperte a chi sceglierà un semplice volto più o meno pulito per far dimenticare le mille magagne del Pd, mentre le speranze di chi vedeva nel Movimento Cinque Stelle un riscatto popolare e particolare saranno ancora una volta deluse dall’assoluta immaturità delle giovani classi italiane.  

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