La lista della spesa chiesta da Francois Hollande si
concluderà domani in Russia ma in quella lista l’Italia non avrà offerto nulla
ed ancora una volta come negli ultimi venticinque anni, sarà fuori dal giro
delle decisioni che contano e non sarà la sola questa volta.
Il viaggio di Hollande presso tutti i possibili
interlocutori occidentali nella lotta al terrorismo e non solo (perché anche l’economia
corre sulla guerra e tutti ahinoi, lo sappiamo bene) ha in realtà un triplice
scopo: uno di sicurezza globale, uno di politica interna, ed uno di politica
internazionale.
Lo scopo di sicurezza globale è giustificato dal fatto che
fino a quando i terrorismi islamici con le loro sigle commerciali non avranno opposizione,
continueranno ad attaccare e creare panico, paura e morte ovunque vorranno e
pazienza se i francesi gollisti se ne siano accorti solo adesso dopo anni di
FrancAfrique e legione straniera…Meglio tardi che mai.
Lo scopo di politica interna è mostrarsi finalmente un
presidente non solo nei libri scandalo delle ex mogli e non un semplice
funzionario di partito, specialmente ora che nelle amministrative Marine Le Pen
potrebbe seppellirlo mentre alle prossime presidenziali potrebbe fare la fine
di Jospin che invitò a votare Chirac al secondo turno per evitare che vincesse
il padre della Le Pen, mentre lui era già a casa in pantofole.
Il terzo scopo è di politica internazionale ovvero la
Francia ha avuto il coraggio (che non ha l’Italia) di azzerare i vecchi assi
politici franco-tedesco, franco-americano, franco-tunisino per capire su chi
può veramente contare: chi è il più fedele, il più vicino e soprattutto chi è
il più forte e si schiera apertamente e quindi può essere un serio partner
militare ma anche politico e commerciale futuro.
Quindi se nel suo tour Hollande ha racimolato in serie: il
supporto militare, ovviamente interessato, ma pur sempre tale, di Putin, la
promessa quasi sicura di aiuto militare di Cameron, l’invio di truppe in Mali e
la partecipazione ai raid in Siria della Merkel, mentre da Obama flebili
promesse sullo scambio di intelligence e da Renzi belle retoriche parole sulla
solidarietà europea, la Francia ha permesso di capire chi è forte e chi no, chi
ci sta e chi starà a guardare…
E poco conta che Renzi ed Alfano facciano valere la regola
di sicuro consenso del “fatti nostri a casa nostra” perché a casa nostra
possono venire tutti da un momento all’altro e servirà veramente a poco
togliere i centurioni dal Colosseo o mettere qualche agente con bonus di 80
euro in più nelle metropolitane. Per ora l'Italia, passa. Alla prossima mano!
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Che sfigati...
RispondiEliminaPaghiamo un sacco di soldi per avere un esercito di qualità...
Paghiamo un sacco di soldi per i famosi F35!!!
E ora ? Siamo gli unici coglioni che non spareranno un colpo!!!
Governati da un branco di cagasotto...