Chi ha potuto, in tv o per radio, ha potuto vivere l’apertura
del Giubileo della Misericordia e che questa sia avvenuta fuori Roma ha dato un
vento di freschezza e di vera pace alla storia, paradossalmente in un paese di
guerra, con un forte messaggio a prefetti, presidenti, scrittori in cerca di
scandali, cardinali nell’attico e terroristi nel covo: non siete al centro del
mondo.
“Adesso apriamo questa porta santa e questo Giubileo della
Misericordia, qui, a Bangui, in questa Capitale Spirituale del Mondo”. E
Bangui, capitale di uno stato dilaniato dalla guerra civile, come Korogocho
quartiere dove i bimbi vivono fra i cumuli di rifiuti ma ricordo ancora con
quale commozione la lasciò Daniele Moschetti, missionario comboniano che mi
inviò una bella lettera d’addio a quel posto, sono il vero centro del mondo,
dove tutto rinasce, dalle cose pure e semplici.
Non vi sembra strano che a Parigi, dove tutti quindici
giorni ci sentivamo attaccati, impauriti, in periferia, sia già un capitolo
chiuso, sbiadito e già ricoperto di retorica e falsità: a breve centinaia di
capi di stato discuteranno su un grado in più o meno di temperatura e su valori
di emissioni sulla nostra pelle solo per affari, mentre giovani menti invasate
hanno messo a soqquadro Place de la Republique ed i francesi sono già mezzi
distratti e mezzi stanchi.
Dobbiamo ringraziare, credenti o no, questo Papa, perché ci
ha eliminato dalle luci della ribalta, ci sta invitando a smetterla di essere
protagonisti convinti e competitivi come sembrano sentirsi in tanti in questo
periodo di cene di finanziamento, vertici sul nulla, superuomini tuttofare ed a
tornare alla misericordia, che nel vocabolario recita:” Nobile sentimento di
compassione attiva verso l'infelicità altrui”.
Noi ci siamo distratti troppo nel cercare invano la nostra
felicità da dimenticare l’infelicità altrui e purtroppo abbiamo perso di vista
l’una e l’altra, abbiamo eliminato le periferie, abbiamo abbassato il capo o lo
abbiamo girato dall’altra parte e siamo stati non miseri ma miserabili e
dovremmo ricominciare da Bangui, come da Quarto Oggiaro, da Lampedusa…E forse con
l’impegno serio nelle periferie più che dall’Expo o dalla Dubai di Porta Garibaldi
dimostreremo il meglio.
Nebbia.
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