lunedì 2 novembre 2015

Uccellacci ed uccellini in Vaticano

Ora che il Papa ha fatto il Papa e la chiesa ha fatto la chiesa mi domando se chi pensava che così non sarebbe stato sarà ancora dalla parte di Francesco. Essere cristiani è roba seria. La religione, qualsiasi essa sia, impone regole non consigli. Accoglie e comprende, perdona. Ma pretende”.

Questa frase scritta su facebook appartiene a Francesca Immacolata Chaouqui, una dei “corvi”, nominata proprio da Papa Francesco nel 2013 nel Cosea, la commissione di studi economico-amministrativi che avrebbe dovuto fare pulizia sull’organizzazione economica del Vaticano e sul relativo impiego di fondi e che invece ha pensato bene di essere la “PR” in cerca di carriera e titoli sui giornali, dall’esperienza in Ernst & Young ad un incarico in Vaticano intervallato da cene e tweet ad alto tasso critico.  

Il mondo di Chaouqui e Lucio Angel Vallejo Balda (il prelato dell’Opus Dei accusato anche lui di essere uno degli autori della fuga dei documenti) è molto simile a quello del libro di Carlo Marroni, il Giallo Vaticano dove monsignori e cardinali parlano con nonchalance di un Papa morente e del suo successore da scegliere, Pr prendono il caffè con segretari particolari, giornalisti prendono notizie nelle stanze sacre.

Ecco il motivo per cui Francesco ha pensato bene di rimanere a Santa Marta, di celebrare messa con un prete qualunque in una cappella quasi qualunque, di andare in giro ed incontrare gente piuttosto che mischiarsi ad un mondo che è sempre più vicino alle basse periferie di Roma o ai salotti in stile “La Grande Bellezza” dove tutto è frivolo e perfino amorale. Non so se potrà bastare un Papa come questo o un prefetto come quello acclamato da tutti a risolvere quello che ha travolto Marino in Campidoglio come in fondo è accaduto con Benedetto XVI in Vaticano. 

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